Intervista a Riccardo Prini, autore del romanzo “La Vittoria di Icaro”.
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19/12/2024 | Bookpress
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Riccardo Prini è un ingegnere libero professionista e un docente; la sua carriera professionale lo ha portato a ricoprire posizioni manageriali in aziende multinazionali tedesche, giapponesi e italiane nel settore dell'automazione, operando su scala globale. Nel 2023 pubblica in self-publishing il romanzo “L'Enigma di Flamel”, a cui fa seguito nel 2024 “La Vittoria di Icaro”.
«Ci presenta il suo thriller scientifico “La Vittoria di Icaro”?»
La Vittoria di Icaro è un'avventura che mescola fisica quantistica, mitologia e thriller, con una trama che tiene incollati fino all'ultima pagina. È la storia di Albert e Lorena, due scienziati che affrontano un progetto rivoluzionario, ma che si trovano a interrogarsi sul significato del progresso e sui limiti che l'essere umano dovrebbe imporsi. Il romanzo vuole trasmettere il messaggio che non vi è vero progresso senza consapevolezza delle conseguenze. Secondo me è un messaggio tremendamente attuale: oggi, con l'intelligenza artificiale che sostituisce posti di lavoro, con annunci di armi terribili di nuova concezione che appaiono ogni giorno e con i cambiamenti climatici che stravolgono il nostro pianeta, sarebbe bene che ciascuno di noi riflettesse su questo tema. Il libro non dà risposte, ma pone domande che ritengo fondamentali per il nostro presente e futuro e che tutti noi ci dovremmo porre.
«“La Vittoria di Icaro” fa parte di una serie, “Dalla Alchimia alla Scienza”, di cui “L'Enigma di Flamel” è stato il primo volume. Qual è il filo conduttore che lega le due opere e, in generale, quali sono gli obiettivi che si è prefissato ideando questa collana di libri?»
Il filo conduttore dei romanzi “L'Enigma di Flamel” e “La Vittoria di Icaro” è il rapporto tra l'uomo, la conoscenza e la responsabilità nell'uso della tecnologia, che non è mai neutra: il suo impiego dipende da noi. Per un suo corretto utilizzo, dobbiamo allora agire sugli esseri umani, in modo da renderli più disponibili verso l'ambiente e i loro simili. Come fare? “L'Enigma di Flamel* esplora la "opera al nero", la necessità di affrontare le proprie paure, superarle e iniziare a trasformarsi. “La Vittoria di Icaro”, invece, rappresenta la fase successiva: l'individuo che, consapevole di sé e della propria missione, affronta il futuro con responsabilità e visione.
«I personaggi principali del suo romanzo sono Albert e Lorena: un ingegnere di mezza età e una giovane scienziata che stanno lavorando, insieme a un team di professionisti, a un progetto rivoluzionario in cui è coinvolta la fisica quantistica. Vuole introdurci brevemente queste due interessanti figure?»
Albert è un ingegnere di valore di mezza età. Ha atteso tanto questa occasione di essere protagonista di un progetto così importante, ma nell'attesa ha perso la sua purezza: si è smarrito nei compromessi con il potere, lasciandosi trascinare da dinamiche che lo hanno allontanato dai suoi ideali iniziali. Lorena, invece, è giovane e piena di entusiasmo: crede ancora nel potere della scienza di migliorare la vita delle persone. Vuole una scienza che non divida, ma che unifichi l'umanità, una visione che la rende una figura ispiratrice e rappresenta la speranza nel romanzo. Il loro rapporto, fatto di confronti, tensioni e crescita reciproca, è il cuore pulsante della storia.
«Albert e Lorena, loro malgrado, si troveranno a incarnare due diversi atteggiamenti nei confronti del progresso scientifico: questo dilemma diviene il cuore della sua opera. Proprio come Icaro, alcuni personaggi di questa storia ambiranno a superare i limiti umani, spinti dal loro desiderio di grandezza, ma rischieranno, proprio come il figlio di Dedalo, di cadere rovinosamente. Nel suo romanzo si riflette con attenzione sull'alto costo delle ambizioni umane - “un universo a sé, ricco di meraviglie ma anche di abissi insondabili”: vuole offrirci la sua opinione in merito?»
l cuore del romanzo sta proprio in questo dilemma: il progresso scientifico è una delle forze più potenti dell'umanità, ma porta con sé rischi enormi se non è guidato dalla consapevolezza e dall'etica. Ho lavorato per circa sedici anni nella ricerca scientifica in ambienti multinazionali e ho vissuto personalmente questo dilemma. Albert rappresenta il pragmatismo e i compromessi col potere, mentre Lorena incarna la purezza e la speranza in una scienza che unisca e migliori l'umanità. Come Icaro, i personaggi inseguono ambizioni grandiose, ma a volte trascurano le conseguenze. La scienza è un "universo a sé", capace di meraviglie straordinarie, ma può diventare un abisso se usata in modo irresponsabile. Il progresso, dunque, richiede non solo intelligenza, ma soprattutto una profonda responsabilità e saggezza per guidarlo verso un bene comune.
«Nel suo affascinante e avvincente romanzo vi è un intreccio di suggestioni derivanti dalla fantascienza, dalla mitologia e dalla filosofia, proponendo una vicenda dalle sfumature thriller e in cui vi è anche il racconto di una drammatica storia famigliare. Ne risulta una narrazione ricca e complessa: quali sono state le opere e gli autori che hanno influenzato la scrittura del suo libro, e in generale il suo immaginario?»
La scrittura di La Vittoria di Icaro è stata influenzata da molteplici fonti che hanno alimentato il mio immaginario nel corso degli anni. In ambito letterario, autori come Isaac Asimov e Arthur C. Clarke mi hanno ispirato con il loro modo di intrecciare scienza e narrazione. Dal punto di vista filosofico, le opere di Carl Jung e i suoi studi sull'inconscio collettivo hanno giocato un ruolo chiave nella costruzione del substrato mitologico del romanzo.
Anche la mitologia greca è stata una grande ispirazione, in particolare il mito di Icaro, che rappresenta l'ambizione umana e i suoi pericoli. Infine, non nascondo che ho l'intera opera di Ken Follett, che mi piace per la sua capacità di intrecciare storie personali e grandi eventi storici: questo mi ha guidato nel costruire una narrazione ricca di tensione, con un forte elemento umano. Tutti questi riferimenti si fondono per creare un'opera che, pur rimanendo un thriller, invita a riflettere sul nostro rapporto con il progresso e con noi stessi.
«Vuole condividere con noi una citazione dalla sua opera che le sta particolarmente a cuore, motivandone la scelta?»
“"Ricorda," concluse Marc prima di salutare, "che la grandezza della scienza risiede nella sua capacità di unire, non di dividere l'umanità." Unire il mondo o dividerlo? Usare la scienza per costruire ponti o per scavare fossati? Marc ci ricorda che, alla fine, la vera magia non è la tecnologia in sé, ma come la usiamo. Un messaggio profondo, eppure così semplice: il potere di cambiare le cose è nelle nostre mani, sia che si tratti di scienza, sia che si tratti di come trattiamo chi ci circonda ogni giorno... anche durante i momenti più spensierati!
«Dopo i primi due appassionanti volumi appartenenti alla serie “Dalla Alchimia alla Scienza”, non si può non essere in attesa del terzo romanzo: può darci qualche anticipazione sulla trama?»
Nel terzo romanzo, che sto scrivendo e che conto di pubblicare il prossimo anno, affronterò il tema dell'opera in rosso. Questa fase rappresenta la maturità dell'individuo, il momento in cui si rende conto che tutte le esperienze vissute, anche quelle più dolorose, avevano un senso. Non solo per la sua crescita personale, ma forse anche per l'intera società.
Il protagonista comprenderà che le sue sconfitte, lungi dall'essere fallimenti, sono state le lezioni più importanti che ha appreso, e che lo hanno preparato a svolgere il suo ruolo in un disegno più grande. Sarà un romanzo che chiude il cerchio, ma che lascia spazio a nuove riflessioni sul significato profondo delle esperienze umane e sul rapporto tra l'individuo e il mondo che lo circonda.
Contatti
https://www.instagram.com/ing.riccardo_prini/
Link di vendita online
https://www.amazon.it/Vittoria-Icaro-Riccardo-Prini/dp/B0D8D3F1S8/
https://www.ibs.it/vittoria-di-icaro-libro-riccardo-prini/e/9791223049068
«Ci presenta il suo thriller scientifico “La Vittoria di Icaro”?»
La Vittoria di Icaro è un'avventura che mescola fisica quantistica, mitologia e thriller, con una trama che tiene incollati fino all'ultima pagina. È la storia di Albert e Lorena, due scienziati che affrontano un progetto rivoluzionario, ma che si trovano a interrogarsi sul significato del progresso e sui limiti che l'essere umano dovrebbe imporsi. Il romanzo vuole trasmettere il messaggio che non vi è vero progresso senza consapevolezza delle conseguenze. Secondo me è un messaggio tremendamente attuale: oggi, con l'intelligenza artificiale che sostituisce posti di lavoro, con annunci di armi terribili di nuova concezione che appaiono ogni giorno e con i cambiamenti climatici che stravolgono il nostro pianeta, sarebbe bene che ciascuno di noi riflettesse su questo tema. Il libro non dà risposte, ma pone domande che ritengo fondamentali per il nostro presente e futuro e che tutti noi ci dovremmo porre.
«“La Vittoria di Icaro” fa parte di una serie, “Dalla Alchimia alla Scienza”, di cui “L'Enigma di Flamel” è stato il primo volume. Qual è il filo conduttore che lega le due opere e, in generale, quali sono gli obiettivi che si è prefissato ideando questa collana di libri?»
Il filo conduttore dei romanzi “L'Enigma di Flamel” e “La Vittoria di Icaro” è il rapporto tra l'uomo, la conoscenza e la responsabilità nell'uso della tecnologia, che non è mai neutra: il suo impiego dipende da noi. Per un suo corretto utilizzo, dobbiamo allora agire sugli esseri umani, in modo da renderli più disponibili verso l'ambiente e i loro simili. Come fare? “L'Enigma di Flamel* esplora la "opera al nero", la necessità di affrontare le proprie paure, superarle e iniziare a trasformarsi. “La Vittoria di Icaro”, invece, rappresenta la fase successiva: l'individuo che, consapevole di sé e della propria missione, affronta il futuro con responsabilità e visione.
«I personaggi principali del suo romanzo sono Albert e Lorena: un ingegnere di mezza età e una giovane scienziata che stanno lavorando, insieme a un team di professionisti, a un progetto rivoluzionario in cui è coinvolta la fisica quantistica. Vuole introdurci brevemente queste due interessanti figure?»
Albert è un ingegnere di valore di mezza età. Ha atteso tanto questa occasione di essere protagonista di un progetto così importante, ma nell'attesa ha perso la sua purezza: si è smarrito nei compromessi con il potere, lasciandosi trascinare da dinamiche che lo hanno allontanato dai suoi ideali iniziali. Lorena, invece, è giovane e piena di entusiasmo: crede ancora nel potere della scienza di migliorare la vita delle persone. Vuole una scienza che non divida, ma che unifichi l'umanità, una visione che la rende una figura ispiratrice e rappresenta la speranza nel romanzo. Il loro rapporto, fatto di confronti, tensioni e crescita reciproca, è il cuore pulsante della storia.
«Albert e Lorena, loro malgrado, si troveranno a incarnare due diversi atteggiamenti nei confronti del progresso scientifico: questo dilemma diviene il cuore della sua opera. Proprio come Icaro, alcuni personaggi di questa storia ambiranno a superare i limiti umani, spinti dal loro desiderio di grandezza, ma rischieranno, proprio come il figlio di Dedalo, di cadere rovinosamente. Nel suo romanzo si riflette con attenzione sull'alto costo delle ambizioni umane - “un universo a sé, ricco di meraviglie ma anche di abissi insondabili”: vuole offrirci la sua opinione in merito?»
l cuore del romanzo sta proprio in questo dilemma: il progresso scientifico è una delle forze più potenti dell'umanità, ma porta con sé rischi enormi se non è guidato dalla consapevolezza e dall'etica. Ho lavorato per circa sedici anni nella ricerca scientifica in ambienti multinazionali e ho vissuto personalmente questo dilemma. Albert rappresenta il pragmatismo e i compromessi col potere, mentre Lorena incarna la purezza e la speranza in una scienza che unisca e migliori l'umanità. Come Icaro, i personaggi inseguono ambizioni grandiose, ma a volte trascurano le conseguenze. La scienza è un "universo a sé", capace di meraviglie straordinarie, ma può diventare un abisso se usata in modo irresponsabile. Il progresso, dunque, richiede non solo intelligenza, ma soprattutto una profonda responsabilità e saggezza per guidarlo verso un bene comune.
«Nel suo affascinante e avvincente romanzo vi è un intreccio di suggestioni derivanti dalla fantascienza, dalla mitologia e dalla filosofia, proponendo una vicenda dalle sfumature thriller e in cui vi è anche il racconto di una drammatica storia famigliare. Ne risulta una narrazione ricca e complessa: quali sono state le opere e gli autori che hanno influenzato la scrittura del suo libro, e in generale il suo immaginario?»
La scrittura di La Vittoria di Icaro è stata influenzata da molteplici fonti che hanno alimentato il mio immaginario nel corso degli anni. In ambito letterario, autori come Isaac Asimov e Arthur C. Clarke mi hanno ispirato con il loro modo di intrecciare scienza e narrazione. Dal punto di vista filosofico, le opere di Carl Jung e i suoi studi sull'inconscio collettivo hanno giocato un ruolo chiave nella costruzione del substrato mitologico del romanzo.
Anche la mitologia greca è stata una grande ispirazione, in particolare il mito di Icaro, che rappresenta l'ambizione umana e i suoi pericoli. Infine, non nascondo che ho l'intera opera di Ken Follett, che mi piace per la sua capacità di intrecciare storie personali e grandi eventi storici: questo mi ha guidato nel costruire una narrazione ricca di tensione, con un forte elemento umano. Tutti questi riferimenti si fondono per creare un'opera che, pur rimanendo un thriller, invita a riflettere sul nostro rapporto con il progresso e con noi stessi.
«Vuole condividere con noi una citazione dalla sua opera che le sta particolarmente a cuore, motivandone la scelta?»
“"Ricorda," concluse Marc prima di salutare, "che la grandezza della scienza risiede nella sua capacità di unire, non di dividere l'umanità." Unire il mondo o dividerlo? Usare la scienza per costruire ponti o per scavare fossati? Marc ci ricorda che, alla fine, la vera magia non è la tecnologia in sé, ma come la usiamo. Un messaggio profondo, eppure così semplice: il potere di cambiare le cose è nelle nostre mani, sia che si tratti di scienza, sia che si tratti di come trattiamo chi ci circonda ogni giorno... anche durante i momenti più spensierati!
«Dopo i primi due appassionanti volumi appartenenti alla serie “Dalla Alchimia alla Scienza”, non si può non essere in attesa del terzo romanzo: può darci qualche anticipazione sulla trama?»
Nel terzo romanzo, che sto scrivendo e che conto di pubblicare il prossimo anno, affronterò il tema dell'opera in rosso. Questa fase rappresenta la maturità dell'individuo, il momento in cui si rende conto che tutte le esperienze vissute, anche quelle più dolorose, avevano un senso. Non solo per la sua crescita personale, ma forse anche per l'intera società.
Il protagonista comprenderà che le sue sconfitte, lungi dall'essere fallimenti, sono state le lezioni più importanti che ha appreso, e che lo hanno preparato a svolgere il suo ruolo in un disegno più grande. Sarà un romanzo che chiude il cerchio, ma che lascia spazio a nuove riflessioni sul significato profondo delle esperienze umane e sul rapporto tra l'individuo e il mondo che lo circonda.
Contatti
https://www.instagram.com/ing.riccardo_prini/
Link di vendita online
https://www.amazon.it/Vittoria-Icaro-Riccardo-Prini/dp/B0D8D3F1S8/
https://www.ibs.it/vittoria-di-icaro-libro-riccardo-prini/e/9791223049068
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